Sotto il segno di Antonio Canova. A Sassari gli incontri in Accademia.

 

A Sassarila più giovane

Accademia delle Belle Arti italiana, (a breve festeggerà i trenta anni della sua fondazione), intitolata al pittore sassarese Mario Sironi, ha organizzato una serie di seminari che pone la Sardegna in uno scenario nazionale d’interessi e bellezze nel mezzo di sedi altrettanto autorevoli come Torino e Roma.

Nel primo dei due appuntamenti dedicati allo scultore, pittore Antonio Canova, nel pomeriggio del dodici aprile, sono emerse le proprietà artistiche legate alla modernità delle tecniche impresse nella storia dell’arte europea, dall’artista nato nel 1757 a Possagno.

I saluti dei docenti promotori l’evento, Claudio Gamba e Giorgio Auneddu Mossa, hanno dato un’autorevole prefazione che ha catalizzato l’attenzione dei numerosi studenti presenti nell’auditorium dell’istituto. La relazione di Giuliana Ericani, storica dell’arte, ha attraversato l’intero percorso artistico di Canova, evidenziandone la straordinaria capacità attrattiva delle sue opere, con una particolare attenzione per i manufatti di gesso. La sua poliedrica vocazione artistica applicata in più discipline favorì la naturale ricaduta nella nascita delle prime accademie di arte in Italia.  Una narrazione puntuale ricca di riferimenti storici che insieme ai successivi interventi, conclusi nel contributo di Alma Casula sulla presenza dei manufatti nell’Ottocento Sardo, ha dato il via a un interessante approfondimento su alcuni quesiti posti da alcuni studenti presenti in aula.

Il secondo appuntamento dedicato all’opera di Antonio Canova è programmato al prossimo ventisei aprile.

Nella foto i relatori C.Gamba e G.Auneddu Mossa

L’Accademia Mario Sironi conferma l’apertura ai confronti internazionali con le discipline oggetto di studio nell’offerta formativa proposta ai propri iscritti.  In tale ambito nella mattinata del prossimo diciassette aprile, sarà avviata una masterclass con il premio Oscar Frederick Wiseman dal titolo “Frederick Wiseman, la drammaturgia della Realtà” Lo straordinario ospite rientra nella cerchia ristretta dei padri del documentario moderno, considerato fra i migliori documentaristi di tutti i tempi. La sua visione nel produrre le strutture narrative, valorizzando la tecnica del montaggio, lo rende meritevole del Leone d’oro alla carriera nel 2014 e il premio Oscar alla carriera nel 2016.

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