La Chiesa Turritana rinnova le nomine pastorali della diocesi.

Nella cripta della Basilica dei Martiri Turritani a Porto Torres il messaggio di Mons. Gian Franco Saba.

“Siamo chiamati a far sì che la Parola ritorni tra le case (in latino paroecia significa -vicino alla casa-). Occorre l’impegno di tutti ad abitare in modo nuovo il territorio. Un territorio dai tanti volti e colori, chiamati a coltivare il territorio come un giardino (come scritto in Genesi 2,15) che Dio ci ha consegnato perché produca frutti, sia luogo d’incontro, con Dio e tra noi.”

Questo passaggio tratto dal messaggio alla comunità della Chiesa Turritana, pronunciato dall’Arcivescovo Metropolita di Sassari, Mons. Gian Franco Saba, esprime la cifra dell’atto pastorale che disegna la rinnovata guida ecclesiale della diocesi di Sassari.

Il saluto di Don Mario Tanca

Un discorso di ampio respiro, denso di richiami alle sacre scritture con un particolare accento alla buona novella espresso nel termine “vangelo” e al magistero della Chiesa Universale.

La comunicazione del presule sassarese è avvenuta nella mattina del diciotto settembre in occasione nelle nomine delle guide pastorali della diocesi presso la cripta della Basilica di Porto Torres intestata ai Santi Martiri: Proto, Gavino e Gianuario.

Una scelta non casuale e altamente simbolica, riferita al luogo dove risalta la “maternità della diocesi, culla dell’azione di tutti i Sardi che l’hanno preceduta”.

All’incontro sono stati convocati tutti i presbiteri della diocesi e i giornalisti delle testate locali.  Una conferenza stampa incardinata in una liturgia della Parola, avviata dalla lettura del brano del Vangelo, tratto dal messale del giorno e terminatasi con una preghiera comune rivolta all’effige dei Santi Martiri.

A fare gli onori di casa il parroco della stessa chiesa turritana, don Mario Tanca. Nel saluto iniziale don Mario ha condiviso in assemblea il suo desiderio di revocare nelle mani del Vescovo il suo mandato pastorale. Per usufruire di un anno sabbatico come previsto dal Direttorio per il ministero e la vita dei presbiteri.  

Don Michele Murgia, già parroco alla Chiesa di Cristo Risorto in Porto Torres, ha partecipato a tutti i presenti il saluto in nome della Diocesi di Sassari nella sua funzione di responsabile della comunicazione della stessa diocesi.

Il saluto di Don Michele Murgia

Lo stesso don Michele, come dal documento presentato e letto per la prima volta dal Vescovo,

“…confermato Parroco della Parrocchia Cristo Risorto in Porto Torres, al fine di promuovere e coordinare le attività pastorali interparrocchiali, viene nominato Amministratore parrocchiale ad annum della Parrocchia Santi Gavino, Proto e Gianuario in Porto Torres.” 

La prolusione di Mons. Antonio Tamponi, vicario generale della diocesi, centrata sul mandato apostolico del Vescovo in comunione con la vitalità della comunità, su alcuni richiami basici al concetto della parrocchia, ha anticipato le comunicazioni di Mons. Saba.  Originate tutte dalla fonte della “buona notizia”: la gioia del Vangelo da portare a tutti i fratelli. Lontani e non, senza alcuna distinzione di genere o credo. Al pari di Gesù che (come ricorda la parola del Vangelo proclamato poco prima) camminava incontro al popolo “con la capacità di entrare nei tessuti del suo tempo.”

L’opportunità di acquisire quest’ atteggiamento di “araldi della buona novella” in una compagnia allargata con persone affette da infermità e debolezze che abbiano conosciuto i frutti dell’annuncio messianico è la stella polare da seguire.

La prolusione di Mons. A.Tamponi

“Questa scuola di Gesù con i Dodici è la scuola del processo pastorale che abbiamo voluto avviare in diocesi, sollecitati dal magistero di Papa Francesco” – ha dichiarato Mons. Saba

Una rottura rispetto alle “strutture monolitiche” del passato, non più compatibili con la necessità di allargare gli spazi di compartecipazione e presenza.

Un processo importante che muove i primi passi in un necessario rinnovamento nella mentalità: prima nelle persone che nelle strutture.

“L’evangelizzazione è un atto di popolo”.  Per raggiungere questa missione, la Chiesa locale necessita di una forte coesione che tragga dalla mistica del martirio  – ”i Martiri Turritani sono i Maestri della cultura della condivisione”la mistica della socialità.

In tale progetto la “cooperazione pastorale nel territorio” diventa decisiva.  Per questo obiettivo “spostarsi dentro un progetto pastorale è un beneficio – se si ci sposta nel disordine si crea divisione”.

Dal tono paterno ma deciso del Pastore turritano emergono il richiamo non solo a una presenza attiva dei presbiteri e religiosi della diocesi quanto allo spirito di servizio e disciplina rispetto ai nuovi incarichi assegnati. Rispetto alle linee guida ispirate dai Padri della Chiesa e dalle esortazioni dedicate di Papa Francesco contenute nell’Evangelii Gaudium (http://www.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html ) permangono evidenti criticità dovute all’esiguo numero di sacerdoti (molti dei quali avanti negli anni) distribuito in un territorio ampio e caratterizzato da piccole comunità dell’interno con più parrocchie, talvolta servite da un solo presbitero.

Per questo la recente iniziativa avviata a Sassari con la Fondazione Casa dei Popoli, rivestirà sempre più uno strumento per favorire un’auspicata nuova cultura dell’incontro.

La comunicazione di Mons. G. Saba

Chiamata a integrare in un circolo virtuoso i cardini irrinunciabili della società:

scuola – famiglia – cultura – lavoro.  In quest’ambito la maggiore presenza di donne e laici nelle strutture e negli organismi diocesani diviene un segnale importante.

Senza trascurare l’impegno nei territori dove forte si avverte il disagio sociale, amplificato dagli effetti pesanti del coronavirus.

La preghiera finale rivolta ai Martiri Turritani.

L’idea “Città di Porto Torres” guarda a un progetto di rinascita urbana nella casa dei Martiri Turritani.

A pochi giorni dalla pubblicazione della nuova enciclica di Papa Francesco “Fratelli  tutti…” in programma domenica quattro ottobre, la chiesa locale nell’isola prova a rilanciare l’adesione alla vita in comune dei primi cristiani. Nel segno dei tempi contemporanei, complessi e secolarizzati. Quanto più bisognosi di valori autentici e condivisi.

Nella cripta.

Di seguito il documento della Chiesa Turritana.

http://www.arcidiocesisassari.it/2020/09/18/nomine-e-trasferimenti-2020/

 

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