In Sardegna batte il Tempo di Chet.

Il Teatro Stabile di Bolzano presenta un omaggio unico sulla vita di Chet Baker.

Paolo Fresu Alessandro Averone

“Oltre quattromiladuecento spettatori hanno applaudito questa produzione nelle sei repliche, succedutesi dall’otto al dodici gennaio programmate al Teatro Massimo di Cagliari. Settecento presenze ogni sera per successo apprezzato da un pubblico caloroso.”

Con legittimo orgoglio Antonio Cabiddu, ci comunica la sua soddisfazione nel foyer del teatro comunale di Sassari pochi minuti prima che si apra il sipario.

Il presidente della Cedac è salito nella chiusura del tour sardo con l’ultima replica in programma a Sassari, lunedì 13 gennaio, per una produzione originale. 

Due ribalte apparentemente separate con altrettanti linguaggi che raccontano e descrivono la vita, il fenomeno, le ambientazioni di un grande protagonista della storia musicale del Novecento.

Tempo di Chet. La versione di Chet Baker è uno spettacolo scritto e diretto da Leo Muscato con Laura Perini, ispirato alla vita tumultuosa del trombettista americano Chat Baker.

Paolo Fresu

Una straordinaria voce narrante è il racconto sonoro di un altrettanto irripetibile trio musicale alloggiato in un piano superiore rispetto al palco dove evolvono le scene con gli attori.

Paolo Fresu alla tromba e flicorno ha scritto le musiche originali del progetto.

E’ accompagnato da Dino Rubino al pianoforte e Marco Bardoscia al contrabbasso.

La compagnia di otto attori in scena rivive la vita e il genio musicale di Baker con una grande interpretazione di Alessandro Averone.

Completano il cast: Bruno Di Chiara, Rufin Doh, Debora Mancini, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Graziano Piazza e Laura Pozone.    

La scenografia efficace di Andrea Belli potenziata dalle musiche del trio evoca visoni e suggestioni dei locali americani battuti dal trombettista nell’arco della sua carriera musicale.

E’ quasi incomprensibile e probabilmente impossibile a livello razionale coniugare l’estro pulito e ordinato delle musiche prodotte dal genio di Chet con l’imponderabile parabola nel vissuto privato, devastato dall’uso di stupefacenti. Complici di un peregrinare oltreoceano caratterizzato da arresti, detenzione in carcere, drammi familiari, lutti, eccessi di dolore e fragilità psicofisiche.

Da un quadro disperato di decadimento dell’animo umano si schiude come un atto sovrumano, una visione onirica di musica alta.

E’ una grande riduzione, la sceneggiatura di Muscato che conferma il suo talento nella drammaturgia, arricchita dalla sua esperienza giovanile negli anni trascorsi nella compagnia di Luigi De Filippo.

Un’armonia dosata in un equilibrio piacevole fra la prosa classica e le partiture Jazz Ballads realizzate dal vivo. Una sovrapposizione allegorica senza invasione di campo di un linguaggio rispetto all’altro.

Ogni fase introdotta da un personaggio (familiare, produttore, musicista collega, impresario) coprotagonista del tempo di Chet è riprodotta dai musicisti secondo le fasi storiche di quello straordinario periodo condiviso da tanti straordinari jazzisti americani.

‘Basin’ Street Blues’, ‘Summertime’, ’Line For Lyons’, ‘Time After Time’, ‘Blue Room’, alcuni fra i brani che accompagnano l’epopea di una genesi artistica e musicale probabilmente irripetibile.

Il progetto davvero unico e coinvolgente, riprenderà dal 16 al 21 gennaio presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Il prossimo appuntamento con la rassegna di prosa Cedac a Sassari è il 29 gennaio alle 21.00.

In scena “Quartet” di Ronald Harwood. In scena uno straordinario poker d’assi con Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini, Cochi Ponzoni e Erica Blan, con la regia di Patrick Rossi Gastaldi.   

 

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