Campania Felix al JazzAlguer. Notte stellare al teatro Civico. Trionfo per I Neri Per Caso.

“Quando il nostro fonico sca..pu..zz..ea  (rotea il capo assecondando i toni melodici ndr) vuol dirci che stiamo andando alla grande !”.

Mario Crescenzo, voce narrante della scura sestina, in un rapido collaudato rifiato delle voci in ribalta, allieta la platea con aneddoti e gag da candid camera.

Mario Crescenzo

Non potrebbe essere un contest diverso, quello realizzatosi l’altra sera ad Alghero.

Il secondo appuntamento della edizione JazzAlguer 2022 va in scena il ventuno maggio.

Unico spettacolo, insieme all’epilogo del 25 novembre con Simona Bencini, programmato nel piccolo quanto splendido teatro Civico di Alghero.

Location più che appropriata per gustare con l’adeguata acustica, l’originale, rinnovata esibizione dei Neri Per Caso.

L’atteso concerto inserito nel palinsesto di eventi organizzato dall’associazione culturale Bayou Club-Events, con la direzione artistica di Massimo Russino, esaurisce ogni ordine di posto in platea e in tutti i loggioni.

Un’ulteriore attesa di venti minuti rispetto all’orario annunciato, libera i sei Neri sul palco.

Investiti al loro ingresso dallo scroscio liberatorio di applausi e gridolini pre adrenalinici.

Subito forte il feeling col parterre già dall’incipit: l’omaggio a Sting con “Englishman in New York” scalda le mani con i prolungati applausi.

Seguono una serie di brani che li hanno resi famosi in tutto il mondo, grazie a collaborazioni con colleghi nazionali ed esteri.

Mario Massimo e Ciro

Il pubblico è coinvolto con entusiasmo. Canta insieme ai Vocalist.

L’avvio de “Le ragazze”, brano culto che avviò la loro luminosa carriera con la vittoria a Sanremo nel 1995, alza il calore del pubblico.

I battiti con le mani di tutti gli spettatori seguono il ritmo scandito dalle percussioni della mano di Ciro Caravano, infallibile metronomo umano della formazione. 

Ciro Caravano

Tanti i successi visitati con i rispettivi autori, inclusi nel loro primo album (Le ragazze 1995) che valse sei dischi di platino. Da Vasco Rossi (Donne) a Paolo Conte (Via con me) a Claudio Baglioni e Mango.

Ciro Caravano

Ancora Mario e Ciro raccontano la genesi della versione di “I love you baby”, realizzata insieme a Jovanotti e presentata in prima assoluta, lo scorso tre aprile alla trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio ( https://www.youtube.com/watch?v=sxA9Qnk_A30 )

Un pensiero speciale per i brani degli autori campani: ”Je so’ pazzo” di Pino Daniele“’A città ‘ e Pulecenella” di Claudio Mattone.

Vero mentore il compositore originario di Santa Maria a Vico, autore del brano iconico della formazione (“Le ragazze”). Soprattutto colui che battezzò gli ex Crecason come Neri Per Caso, dopo averli incontrati in un comune e casuale abbigliamento nero, in un locale romano.

 L’ultima nuova entrata del partenopeo Daniele Blaquier  (nel 2015 sostituì Diego Caravano dopo venti anni di carriera) nell’attuale formazione, ha integrato maggiormente la valenza campana nella band nata a Salerno. Con il sodalizio familiare dei cugini Caravano.   

Daniele Blaquier

Le estensioni alte di Blaquier creano un sublime interplay  a prescindere dallo scambio delle posizioni dei coristi sul palco.

Massimo De Vitiis

Il pubblico recepisce una sorta di naturale surround e ripete il canto a cappella dei protagonisti.

Domenico Pablo “Mimì” Caravano

 Uno show nello show con tutto il pubblico ingaggiato dall’empatia di Crescenzo a interagire con refrain e ritmica dei piedi.

C’è anche il tempo per proporre un altro brano culto: “Sentimento pentimento”.

Gonzalo Caravano

E rilanciare due brani tratti dal loro ultimo album edito nel 2019, “We love The Beatles”.

Prima che il teatro possa tramutarsi in una balera c’è il tempo dei bis con il mito di Ufo Robot

Massimo De Vitiis

e l’ovazione finale. La firma di una serata stellare.

Standing ovation

L’appuntamento è al prossimo 19 giugno in un’altra suggestiva location.

Il Nuraghe Palmavera ospiterà le note di Esperanto. Un progetto che impegnerà Luca Falomi alle chitarre, Riccardo Barbera al basso e Rodolfo Cervetto alla batteria.

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