Quando brillano le stelle. La vita che resta dopo le attese. L’affresco contemporaneo di Massimiliano Virgilio.

“Se non desideravano più un figlio, desideravano però sentirsi migliori di chi ce l’aveva. Avevano scambiato l’aspirazione a diventare genitori con un’eterna complicità di coppia: era il risarcimento che meritavano per la tua assenza stellina.”

L’aspirazione alla genitorialità. Un desiderio legittimo comune a tante coppie intente a coronare il proprio progetto di vita. Un obiettivo non scontato rispetto alle attese. Declinate in un processo di graduale destrutturazione nella tenuta di un’adeguata complicità nel quotidiano ménage familiare.

Partendo dalla radice etimologica del “desiderio”, l’ultimo romanzo di Massimiliano Virgilio, produce un realistico affresco contemporaneo di ultima generazione.   

Il tempo delle stelle, pubblicato nello scorso gennaio per i caratteri di Rizzoli, indaga la vita di un’affiatata coppia di professionisti napoletani, Giuseppe e Lara.

Una collaudata relazione, cementata oltre nei sentimenti, da una solidale visione della vita.

Rafforzata da convergenze intellettuali su una ricorrente interpretazione politica della società. Animata in una comune passione musicale. Condivisa nell’amore autoctono per Pino Daniele.  

L’approdo nell’età adulta coincide con un’adeguata gratificazione professionale: il giornalismo d’inchiesta per Giuseppe, l’assistenza sociale nella gestione dei minori disagiati, per Lara.

Il quadro, laicamente idilliaco dai colori intonati, deturpa le tinte con uno strappo che si espande in una rovinosa macchia d’olio: la presa d’atto dell’impossibilità di una gravidanza per Lara

La “stellina” che non brilla dà la stura a ossessioni che rimpiazzano rapidamente gli originari desideri.

Un logoramento estenuante capace di frantumare quell’apparente inattaccabile “Entità”trasposizione laica di un idioma religioso, riconducibile per i credenti alla formula “un cuor solo, un’anima sola” – in un ritrovo malmostoso di conflitti e bassezze indicibili.

Gesti e azioni poco nobili incapaci di assumere scelte di vita per una genitorialità desiderata e non raggiunta.

Se “il tempo delle stelle è breve”, la rappresentazione dell’amore che rimane un sentimento mutevole, mimetizza la presenza ingombrante del dolore.

Capace di adeguarsi in tutte le fasi della vita per emergere in tutta la sua veemenza non appena una piccola falla ceda oltre il dovuto.

L’originale bravura dell’autore napoletano in questo lavoro consiste nel coinvolgere un’ampia platea di lettrici e lettori in un argomento oggettivamente reale, non confutabile.

Per questo la finzione dei protagonisti si ancora in un contesto di vicende reali, tali da rendere contemporaneo più che storico il romanzo.

Come un evento che si consuma mentre si legge. Questa dimensione temporale non deriva dalla cifra giornalistica di Giuseppe. E’ coerente non solo alla citazione della scomparsa di Pino Daniele. Circostanziata  nella notte di cordoglio collettivo nella piazza Plebiscito.

Il tragico fatto di cronaca nera, occorso a Cardito il 27 gennaio 2019 – con il piccolo Giuseppe ucciso di botte dal compagno della madre  –  riportato nel romanzo, ad uso della professione di Giuseppe, è un supporto essenziale nel dilemma della genitorialità agognata.

Così come lo sfondo crudo e silente di una delle città più caotiche del globo, imposto dalla quarantena virale della pandemia, attesta la sospensione planetaria, ricordata sotto traccia con l’appellativo “male”.

La scrittura potente e cruda di Virgilio offre una possibilità seria di valutare la transizione volatile della vita.

Massimiliano Virgilio fonte: pagina Facebook

Dove la scoperta del dopo non è si traduce necessariamente in una esclusiva rassegnazione. China sulle irreversibili scelte del prima.   

La narrativa ffp2 insediatasi durante la fase planetaria più buia del terzo millennio, riserva,  sovente, naturali istinti di conservazione a difesa della propria integrità vitale.

Il tempo di Massimiliano Virgilio vive nella legittima, sacrosanta aspirazione ad una vita felice.

Per ognuno di noi.        

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