Fratelli tutti: un modello per “la buona creanza dell’Umanità”. A Sassari la Lectio Magistralis del Cardinale Matteo Maria Zuppi . Il presidente della CEI, ospite d’onore all’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo.

“C’è tanto bisogno di pace e un Paese come il nostro con tanta pace che viviamo da 80 anni, ha un dovere di spendere la propria pace perché ci sia dappertutto. La guerra è un inquinamento: un inquinamento dei cuori, dell’atmosfera umana. E quindi dobbiamo fare di tutto per facilitare la pace ovunque. ” 

La giornata sassarese, lunedì 19 febbraio, del Cardinale Matteo Maria Zuppi, inizia con il breve saluto rivolto ai giornalisti, riuniti in attesa nel punto stampa, previsto nel foyer del teatro Comunale. 

Il presidente della CEI è intervenuto all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Sassari a 462 anni dalla sua fondazione.

Una cerimonia celebrata con una edizione straordinaria nella sala più grande e adeguata all’occasione, nella disponibilità del comune sassarese. Come ricordato nel saluto iniziale del sindaco Campus. Una scelta, quella del teatro Comunale, adottata per questo evento con un solo precedente:

il 21 febbraio 2012, quando l’ospite d’onore fu il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. 

Invitato per la speciale ricorrenza dei 450 anni dell’ateneo sassarese e la coincidente inaugurazione del più grande teatro cittadino, dopo circa sei lustri dalla sua originaria progettazione.

L’opportunità di accogliere un sì autorevole profilo fra gli esponenti di calibro internazionale, impegnati concretamente nell’attivare canali di dialogo nell’attuale drammatico scenario geopolitico mondiale, è stata realizzata grazie alla speciale collaborazione cresciuta negli ultimi anni fra l’Università e la diocesi di Sassari.

La sontuosa cerimonia con un protocollo consolidato ha rispettato il  canovaccio delle precedenti edizioni. Fra le relazioni previste, quella del Magnifico Rettore Gavino Mariotti, condensata per rispettare i tempi dovuti, ha segnato nel dettaglio di numeri significativi circa lo sviluppo dell’attività accademica, il potenziamento dell’offerta formativa. Con l’avvio dei nuovi dipartimenti di Olbia (Innovazione) e Sassari (Ingegneria).       

Il link per il testo integrale:     

https://www.uniss.it/sites/default/files/2024-02/Discorso_Rettore%20462_XV.pdf

Nell’intervento di Alessio Cudoni, rappresentante gli studenti dell’ateneo (https://www.uniss.it/sites/default/files/2024-02/Discorso_Alessio_Cudoni_462_AA.pdf) emerge chiaramente la crescente erosione del diritto costituzionale allo studio.

L’esempio concreto dei cosiddetti “idonei non beneficiari”, 1700 studenti iscritti a Uniss, che hanno subito pesanti ritardi nell’assegnazione delle spettanti borse di studio, è solo un segnale di un fenomeno degenerativo più vasto e complesso. 

Le  interpretazioni della tradizione sarda sono state rappresentate al meglio dagli interventi musicali  della cantante Maria Giovanna Cherchi, accompagnata dal chitarrista Federico Fresi e  dai Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu”.

Maria Giovanna Cherchi – Federico Fresi
Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu”

“I pilastri per una convivenza pacifica alla luce dell’enciclica Fratelli tutti, di Papa Francesco”.

Il titolo della Lectio magistralis tenuta dal Cardinale Zuppi, riflette non solo i contenuti essenziali della lettera del Santo Padre sulla fraternità e l’amicizia sociale, edita il 3 ottobre 2020. 

L’arcivescovo di Bologna ha approfondito i cinque punti essenziali – oggi appaiono come sogni, in ogni caso non impossibili – che sono alla base di un dialogo universale.

“Fratelli tutti, sorelle tutti. E’ per tutti, ci fa sentire sulla stessa barca. Tutti insieme! Non da concorrenti, non da nemici. Da Fratelli! Non è un saluto formale ma un supporto fraterno senza confini.”

Una comunicazione che esuli dall’anonimato del web, dal condizionamento di enormi interessi finanziari; il sogno di eliminare la guerra come atto risolutore dei conflitti; una buona politica opposta all’imperante neoliberismo e populismo; l’Europa che torni a prendersi cura dei bambini, dei poveri in un nuovo umanesimo che non sostituisca il migrante alla visione del nazismo; la fraternità che superi l’individualismo in una comune solidarietà del noi.

Temi che possono adire a esercizi di stile in chiave utopistica, o peggio, se riferiti a un proselitismo confessionale che registra, fra l’altro, in tutta Europa una crisi strutturale nella presenza militante di cristiani e cattolici.

“La proposta complessiva di Papa Francesco nasce da una pratica di dialogo con l’Islam e non solo. Un dialogo che papa Francesco porta avanti non senza problemi perché a volte è più semplice scontrarsi che incontrarsi.”

L’articolata visita sassarese di Zuppi ha vissuto altri momenti significativi. 

L’inaugurazione del Palazzo di Porta Nuova con la visita ai nuovi locali dello storico fabbricato, destinati ad ospitare il personale universitario.

L’inaugurazione a Porta Nuova. Mons. G.Saba Arcivescovo di Sassari – Cardinale M.M.Zuppi – Magnifico Rettore G.Mariotti.

Nel primo pomeriggio, prima di lasciare il bagno di folla con decine di sassaresi accorsi per un caloroso saluto, l’incontro nella stipata sala Isgrò presso l’Episcopio diocesano ha segnato un lascito culturale indelebile: 

Sala Isgrò Episcopio. Presentazione del libro di Gianni Garrucciu I poveri non esistono..

al link https://www.arcidiocesisassari.it/2024/02/20/i-poveri-non-esistono-levento-promosso-da-fondazione-accademia-alla-presenza-del-cardinale-matteo-zuppi/ 

l’approfondimento dell’evento, moderato dalla giornalista Daniela Scano, con i contributi di Gianni Garrucciu e del senatore, ex ministro agli Interni, Giuseppe Pisanu. 

Sala Isgrò Episcopio. Presentazione del libro di G. Garrucciu I poveri non esistono

La visita a Sassari del Cardinale Zuppi, per i molti a lui più vicino che ne conoscono la particolare empatia, semplicemente “don Matteo”, riflette l’attenzione speciale di un uomo di Dio, che dai suoi primi passi, ha diretto lo sguardo e il dialogo verso gli ultimi.

Sala Isgrò Episcopio: G.Garrucciu – Mons. G.Saba -Card. M.M.Zuppi – D.Scano Giuseppe Pisanu

Questa virtù carismatica, che lo ha visto protagonista per conto della Chiesa in importanti tavoli internazionali per le risoluzioni di drammatici conflitti, è racchiusa nel suo ultimo lavoro editoriale. Dio non ci lascia soli. Riflessioni di un cristiano in un mondo in crisi, edito dallo scorso settembre per i caratteri di PIEMME è un saggio, scritto in collaborazione con l’editorialista Mario Marazziti.

Una guida importante nella visione dell’attuale fase mondiale contemporanea che non è assoluta esclusiva per i cristiani o dei credenti nel termine più ampio del genere. 

Come scrive lo stesso autore dell’introduzione, riferendosi al suo percorso personale maturato sul crepuscolo del Novecento, segnato da mutamenti epocali nel quadro geopolitico ed europeo in particolare, “queste riflessioni possono aiutare almeno un po’ a costruire nell’entusiasmo un mondo migliore di quello attuale.”

La ricerca di Zuppi ha il pregio di accostare il linguaggio cristiano alle vicende umane, ai tanti interrogativi quotidiani che non trovano risposte definite.

“La croce ci aiuta a non scappare davanti al male, ma a guardarlo negli occhi per imparare a esserne liberi.”

Il kerigma distribuito in pillole secondo i disagi e le solitudini che affliggono molte più persone del comune immaginabile. Un dato di fatto nella “pandemia dell’infelicità”  il ricorso a presunti rimedi esoterici o dell’occulto: carte, tarocchi, un mondo di interlocutori non proprio affidabili – per usare un eufemismo – con numeri e relativo fatturato, spaventosamente moltiplicatisi durante la quarantena sanitaria.

Senza ulteriori inutili lungaggini, il lettore avrà modo di scoprire come dal confronto con le criticità del proprio vissuto, le vicissitudini domestiche sino ad allargare il perimetro delle nostre relazioni umane, sia possibile in una dimensione umanistica, non necessariamente ortodossa, giungere alle grandi questioni fra i popoli che ci appaiono sempre infinitamente distanti dalle nostre possibilità d’intervento.

Un cammino graduale verso quella meditazione necessaria per scoprire la possibilità di vivere come artigiani della pace.        

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