Inclusione e unità nell’Assemblea Ecclesiale a Sassari.

 

“L’assemblea ecclesiale riflette sul ruolo di ciascun battezzato nella Chiesa, nel mistero del corpo mistico di Dio.”.

L’enunciazione di Mons. Gianfranco Saba, vescovo della diocesi di Sassari semplifica con efficacia il senso dei due giorni di studio e approfondimento (diciassette e diciotto settembre) realizzatisi presso le aule della facoltà di giurisprudenza dell’ateneo sassarese.  

Gli incontri volutamente aperti alla comunità cittadina, rappresentata non solo dalle autorità civili, militari e religiose, hanno richiamato l’interesse dei rappresentanti economici, culturali del territorio, soprattutto tante persone giunte dai comuni interdiocesani, espressione dei “fedeli”, Il popolo delle parrocchie: laici, catechiste, volontari accompagnati da parroci, diaconi, ministri della liturgia.     

Se il primo incontro tenutosi nelle ore pomeridiane del diciassette settembre presso l’aula Segni, ha offerto a un’ampia platea contenuti importanti sul compimento dell’assemblea ecclesiastica (il giornalista Gianni Garrucciu ha moderato gli interventi della professoressa Paola Bignardi e dello stesso Mons. Saba) tesa soprattutto all’incontro con gli ultimi, gli esclusi, i veri protagonisti per riunire il popolo di Dio;

nel secondo giorno si è passati al confronto fra i partecipanti, riuniti in piccoli gruppi di discussione per altrettanti cinque laboratori tematici.

Parrocchia, Sinodalità, Dialogo, Formazione, Giovani sono state le macro aree d’interesse sulle quali i partecipanti (molti ragazzi oltre formatori e una buona rappresentanza dei docenti di religione) hanno fornito spunti e proposte, registrati e documentati dalla rete degli organizzatori della diocesi.

Quest’intenso lavoro che ha coinvolto nei due giorni diverse centinaia di partecipanti, segna l’inizio di nuove fasi successive dove il clero diocesano e i religiosi consacrati al ministero, saranno chiamati a una sempre maggiore integrazione con i laici, uniti in una nuova evangelizzazione. Chiamata a unire le frammentazioni sociali e spirituali evidenti e degenerative nella nostra società, ivi compresa la realtà sassarese.  

Nella solenne celebrazione eucaristica presieduta nella Cattedrale di San Nicola che ha terminato i lavori della conferenza, Mons. Saba ha suggerito più volte le linee guida dell’azione cristiana.

Riferendosi alle ispirazioni del più grande padre e dottore della Chiesa, Sant’Agostino d’Ippona, in particolare alla sua vasta produzione racchiusa né “La città di Dio”,  il presule ha affermato come deterrente alla frammentazione dell’Umanità, “il ministero di Cristo, compito come elemento salvifico, sorgente di unificazione e carità, vissuti in Cristo, capo del corpo”.

Un corpo costituito da quella “moltitudine di uomini divenuta una sola cosa in Cristo: l’Unità nella Pluralità.” Altro aspetto importante ribadito da Saba, vanificare la percezione di un’iniziativa organizzata di parte, una sorta di discesa un campo in una società già parcellizzata e consumata in fenomeni mediatici dalle attese effimere.

“Non sono le strategie umane, neppure i talenti o le qualità personali di ciascuno di noi, ma la forza strutturale dello Spirito. Nel Corpo di Cristo nessuna opera è per se stessa. Dio ha eletto non per selezionare ma per annunciare.” – ancora – “ questa spiritualità è la forza dell’assemblea ecclesiale. ”

L’impegno forte e responsabile se da un lato chiama alla verifica quotidiana del ministero ecclesiale pastori e religiosi ordinati, chiamati a confronti più frequenti con incontri diretti a Roma al cospetto di Papa Francesco, dall’altro responsabilizza i battezzati e credenti in un ruolo più consapevole e coerente alle proprie intime esperienze di fede.

Non si tratta d’iniziative straordinarie (l’ha ribadito lo stesso Vescovo) che talvolta possono coinvolgere scelte importanti di alcuni volontari, espressione di movimenti e aggregazioni in seno alla chiesa cattolica, ma in tutti quei gesti ordinari che appartengono alla nostra vita quotidiana.

In essi la testimonianza laica e semplice può fare la differenza in un necessario percorso di dialogo e integrazione civile. Un’integrazione concreta anche nella stessa struttura gerarchica ecclesiale, impegnata a cercare risposte sui temi concreti, piuttosto che su tentativi superati di un proselitismo di facciata.

In quest’ambito la Chiesa Sarda sensibilizza e muove coscienze che possano aiutare passi importanti. L’Assemblea Ecclesiale di Sassari è un segnale importante a circa un anno dalla Settimana Sociale tenutasi a Cagliari. Il prossimo appuntamento del venti ottobre presso l’Aula magna del Seminario diocesano di Cagliari proseguirà i temi dedicati al lavoro accesi lo scorso anno.         

Print Friendly, PDF & Email