Un padre scrittore. L’omaggio di Romana Petri a Giorgio Manganelli.

Una tumultuosa indagine nella ricerca paterna in Cuore di furia. 

“La vendetta, secondo me, è l’unica cosa che può precedere il perdono.

Sotto un profilo letterario della vita”.

La citazione impegnativa richiama la presentazione del ventotto gennaio riguardante l’ultimo romanzo scritto da Romana Petri, Cuore di Furia, pubblicato nello scorso ottobre 2020 per i caratteri di Marsilio editore. 

Nel partecipato incontro virtuale

(https://www.facebook.com/scrittoriadomicilio2020/videos/1036793826813579),

realizzatosi nella diretta facebook promossa dalla piattaforma letteraria “Scrittori a domicilio”, l’autrice romana accompagnata da Michela Fregona ha percorso i luoghi a lei familiari nella sua narrativa.  

Tanti, i lettori connessi in remoto, coinvolti nelle atmosfere neolatine della penisola iberica, luogo geografico caro e vissuto dalla stessa autrice. 

Immagine tratta dalla diretta facebook “Scrittori a domicilio” del 28.01.21

Che torna a esplorare con una fantastica metafora relazioni e storie di famiglia in una fantasiosa e bizzarra esperienza genitoriale.

 Il singolare protagonista, già contadino nell’agro catalano di Barcellona, noto come padre di Norama Tripe, riflette la vita di Giorgio Manganelli.

Lo scrittore milanese, scomparso a Roma nel 1990, è per sua orgogliosa ammissione il “padre letterario” di Romana Petri.

Che non esitò a contattarlo (come ricordato nella quarta di copertina del libro) nel maggio 1982. Spinta dalla sua madre, per avviarsi nella lunga e luminosa carriera di scrittrice.

Dopo circa otto lustri con l’umiltà delle grandi autrici e l’eleganza di rara scoperta,

la Petri svela, proprio come in un ritratto di famiglia, la riconoscenza nutrita nei confronti del “Professore” Manganelli.

 Suo mentore nell’esordio letterario con il primo libro Il gambero blu e altri racconti, pubblicato nel 1990 da Rizzoli.  

Cuore di furia, che non si annovera nell’auto fiction, traspira il coinvolgimento sobrio e intenso dell’autrice.

Norama Tripe (anagramma di Romana Petri) è la figlia, abbandonata in tenera età, dal padre Jorge.

 Il quale, preda d’improvviso “colpo di sole”, mollò campi, casa e affetti (questi ultimi forse mai posseduti) per scappare a Siviglia in sella a un trattore trovato incustodito e non suo.   

Nella città andalusa, Jorge, trova lavoro e dimora presso un magazzino di granaglie, dove ripara in claustrale solitudine.

 L’improvvisa e bulimica lettura, unico svago oltre l’ordinario lavoro, lo trasformerà in tempi ragionevolmente rapidi in uno dei più grandi scrittori del Novecento spagnolo.

Sarà una recensione con la sua foto, pubblicata in un giornale nazionale a catturare l’attenzione di Norama, nel frattempo divenuta adulta, alla ricerca del padre sin dalla prima infanzia.       

Si dipana da qui una matassa di sentimenti e relazioni inusuali.

Rischiarata in una serie di trasferte a Siviglia di Norama con altrettanti incontri, non sempre compiuti, con il padre. Volti a conoscere l’essenza di un legame di sangue, puntualmente disatteso dallo scrittore.

Cinico e sprezzante nei confronti della sua famiglia abbandonata a Barcellona, renitente a ogni progetto di relazione sentimentale stabile e duratura.

Altre figure chiave nella trama compongono un affresco unico nell’accattivante catalogo narrativo della Petri.

Dove il riferimento al Maestro Manganelli ritorna anche nella presenza dominante di un’altra donna: l’amica compagna Dolores, alter ego al femminile di Ebe Flamini.

Alla cui memoria è dedicato questo furente romanzo.      

Dolores è l’anello essenziale a congiungere sentimenti e omissioni, debolezze e redenzioni dell’umano privato col talento e il successo intellettuale del genio pubblico.  

Una lettura gustosa e fulminante parafrasando le note della presentazione citata.

Romana Petri. Immagine tratta dalla pagina facebook

Piacevole introspezione che riprende il filo rosso con il mito del padre

(esemplare in Pranzi di famiglia https://www.laltraribalta.it/2019/06/27/pranzi-di-famiglia-nei-meandri-dei-legami-familiari-lintrigante-esplorazione-di-romana-petri/)

e il dibattito sempre emergente sulla famiglia.

Non trascurato nel precedente Figlio del lupo

(https://www.laltraribalta.it/2020/06/08/jack-london-figlio-del-lupo-lepopea-di-un-mito-esplorata-da-romana-petri/).

Finzioni narrative che si nutrono spesso di ricordi vissuti.

Mutuati mirabilmente in storie immaginate dal sapore vero e irresistibile per i molti lettori che anno conosciuto e amato la scrittura potente della Petri.  

Pronta a rincontrarli dal prossimo undici maggio nelle principali librerie italiane con l’atteso terzo volume del sequel narrativo portoghese intitolato La rappresentazione.   

Buona lettura.

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