Due vite, l’amicizia che vive oltre il passaggio terreno.

Intime pulsioni e svelamenti dell’anima per il premio Strega Emanuele Trevi.

“Scrivere di una persona reale e scrivere di un personaggio immaginato alla fine dei conti è la stessa cosa: bisogna ottener il massimo nell’immaginazione di chi legge utilizzando il poco che il linguaggio ci offre.”

Queste note, stralciate dalla ottantatreesima delle centoventi pagine di questo libro, unico nel suo genere, racchiudono l’essenza ispiratrice nell’autore Emanuele Trevi.

Lo scrittore romano, classe 1964 è l’ultimo vincitore al Premio Strega, edizione 2021,

con “Due vite” edito per i caratteri di Neri Pozza.

Un riconoscimento confermato dalle  precedenti stampe di quattro edizioni andate tutte esaurite, dopo la prima uscita nel 2020. Un caso che ha indotto la casa editrice a ristampare il libro nella collana Bloom in coincidenza con la proclamazione della vittoria.

Difficile definire il genere per questo libro che assurge nell’accezione più semplice, probabilmente a un memoriale.

Un’opera in memoria di due amici, scrittori anch’essi, scomparsi entrambi prematuramente.

Nel volume, un condensato di ricordi e intimi aneddoti, domina l’affetto più vero per Rocco Carbone e Pia Pera.

Della ingente produzione narrativa del primo, L’apparizione risulta il titolo più noto di Carbone, scomparso a Roma nel 2008, in un incidente stradale a soli quarantasei anni.

Autrice di narrativa e saggista, Pia Pera scompare nel 2016, nella sua casa a Vaccoli, a sessant’anni vinta dalla Sla.

Entrambe, poco note alle ultime generazioni, le due vite sono visitate nel percorso intimo e commovente del comune amico Trevi.

Capace nel riflettere i pregi artistici, le umane fragilità, grazie al tributo d’intensa sintesi letteraria dell’autore.

Che riesce in questo suo lavoro a comporre uno straordinario mosaico nella vita professionale e privata dei due amici intrecciando le loro opere (una postuma di Carbone, Per il tuo bene, edito da Mondadori nel 2009) con la sua stessa importante porzione di vita, vissuta insieme alle due vite, mirabilmente narrate.

Immagine inserita nel libro. Lo scatto di R. Carbone ritrae P. Pera con l’amico E: Trevi

In uno spazio saggistico narrativo breve. Quanto vivo e struggente.

Nasce un’opera singolare che riesce a scolpire la breve durata del testo in un tempo che rende la narrazione un campione di letteratura per i posteri.

Un’operazione non scontata, affrontata e sviluppata in favore dei lettori, nel numero del supplemento La Lettura (Corriere della Sera) dello scorso quindici agosto.

Dove la durata di un libro, la sua vocazione letteraria, è affrontata in un forum, dallo stesso Emanuele Trevi insieme a: Eugenia Dubini, Antonio Franchini e Daniele Petruccioli.

Due vite racchiude una serie di visioni, esperienze di vita vissuta, estratti di poesia e sentimenti in un percorso biografico letterario inedito nel panorama editoriale nazionale.

A prescindere dal principale riconoscimento appena conferito, il Premio Strega, questo libro rimarrà un’opera fedele al suo intento.

Un luogo di emozioni e di approfondimenti della letteratura italiana sul crepuscolo del Novecento.

Buona lettura.

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