Informazione indipendente cercasi. Il ritorno di Michele Santoro.

“La guerra è sempre una bugia. Chi invoca tribunali per il criminale di guerra Putin, per favore, si ricordi anche di Bush e di Blair”.

Il passaggio tout court  tranciante è tratto da un accorato e limpido grido evocativo. Uno straordinario compendio sintetico della visione geopolitica del terzo millennio.

“Non nel mio nome”, in libreria da poche settimane per i caratteri di Marsilio, è un pamphlet, l’ultimo caso editoriale realizzato da Michele Santoro.    

Non ci sono particolari ragionamenti o sofismi per questo grido da ultima spiaggia rispetto all’attuale crisi mondiale. Scaturita con l’ultimo conflitto militare nel cuore dell’Europa. 

Il saggio dell’autore, conduttore televisivo di storiche inchieste giornalistiche, accompagna il ritorno dello stesso Santoro, protagonista di un nuovo progetto editoriale.   

 “Serve il partito che non c’è e che non c’è mai stato”, aveva dichiarato a Repubblica lo scorso 30 luglio. Ma l’incipit del suo saggio prende le distanze in maniera perentoria dalla attuale politica, preoccupata esclusivamente di occupare le stanze del potere.

Lo scorso 22 agosto Santoro annunciava il suo nuovo progetto editoriale dal nome evocativo e sentimentale : “Mondo Nuovo”.

Sarà una piattaforma che rappresenterà la voce dei giovani. Per contrastare le diseguaglianze sociali, sempre più ampie dopo lo stallo mondiale della pandemia da covid19. 

Una sospensione della vita democratica dove lo stesso giornalista ha accusato con il passare dei giorni la crescente riduzione degli spazi di partecipazione alla vita sociale dei cittadini.

Ancora più delle opportunità di concorrere con la propria formazione e cultura alla possibilità di una informazione libera e indipendente.

La visione di Santoro riavvolge il nastro all’inizio del millennio con lo spartiacque epocale dell’attentato americano alle torri gemelle.

Michele Santoro. fonte: pagina facebook

Nell’approdo ai temi nazionali il corto circuito sul deficit qualitativo del sistema democratico trova fondamento sulle dinamiche dei partiti.

Suffragati dall’attuale stato terminale dell’informazione.

Il dato saliente, emergente nell’idea di Santoro, è la sovrapposizione italiana fra l’informazione e la comunicazione.

Attività, quest’ultima, praticata da una parte importante dei media nazionali, ripiegata sulle posizioni governative o dei sistemi conservativi di potere.

Un fenomeno degenerato prima, durante il regime sanitario imposto dalle quarantene e dalle prescrizioni vaccinali. Legate alle prerogative sociali garantite dal possesso del certificato verde (green pass).

In seconda istanza dal conflitto in Ucraina con l’invasione della Russia.

In entrambi i casi una montatura bipolare mediatica ha radicalizzato posizioni di esasperato conflitto sociale (no vax – pro vax; putiniani – occidentali), senza alcuna possibilità di approfondimenti alternativi a teoremi ortodossi.  

Sulla tenuta fragile del giornalismo italiano, Santoro non si esime di muovere a diversi “blasonati colleghi” del servizio pubblico televisivo e della carta stampata, responsabilità eloquenti circa gli standard inadeguati sul diritto ad essere informati correttamente.

“La politica scientifica è un imbroglio come il giornalismo del due più due fa quattro. E’ politica debole con la p minuscola” (pag.73).

Senza attenuanti il giudizio politico sul PD alla pagina 67:

Michele Santoro.
fonte: pagina facebook

“Da tempo ha rinunciato a rappresentare gli sfruttati, gli esclusi, i lavoratori precari, per essere il garante della governabilità, il meno peggio per vocazione. I tecnocrati sono diventati i principali alleati del PD e il PD il loro migliore alleato. Gli specialisti della politica al servizio degli specialisti al potere”.

Il ritorno di Michele Santoro sulla ribalta multimediale prosegue la sua ricerca, mai abbandonata, nel cuore delle vicende più complesse e oscure della Repubblica.

Il suo ultimo saggio dello scorso anno apre scenari importanti

(https://www.laltraribalta.it/2021/08/09/nientaltro-che-la-verita/), già opportunamente decantati, in una sorta di oblio dal sistema dei media nazionali, sopra nominati.

Buona lettura.

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