Ripartire con la rinascita della Sardegna. A Cagliari i Progressisti nel segno dell’unità. Pronta l’alleanza democratica per le imminenti sfide elettorali.

“Non siamo qui per fare i cahiers de doléances, ma per costruire insieme quello che deve essere il programma di sviluppo per l’isola.”.

L’incipit di Francesca Ghirra, deputata alla Camera nel gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, componente nella commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, membro della Giunta per il Regolamento; segue i saluti di Francesco Agus.

Massimo Zedda – Francesca Ghirra – Francesco Agus

Collega di partito nel Campo Progressista Sardegna, al consiglio regionale sardo, il quarantenne cagliaritano, ha inaugurato l’assemblea della nascente coalizione di centro sinistra, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali del 2024.

Dal rinnovo della giunta regionale sarda, alle elezioni comunali delle prime due amministrazioni comunali – Cagliari e Sassari (si voterà anche ad Alghero)– senza dimenticare l’appuntamento decisivo per il rinnovo del parlamento europeo.

Il primo dato evidente presso la sala Angela del Caesar’s Hotel in via Darwin, nell’afosa serata del nove giugno, è il colpo d’occhio di una imponente partecipazione.

 Il locale è gremito. Presenti non solo amministratori dei territori e attivisti della coalizione. Tanti, i cittadini in piedi, accorsi dall’hinterland metropolitano per comprendere intenzioni e condividere aspettative. Per una discontinuità non più differibile rispetto ad una vivibilità quotidiana nell’sola, semplicemente insostenibile.

Nella sua introduzione Agus ha lanciato alcune linee guida sui ragionamenti ripresi nei contributi successivi dei colleghi iscritti a conferire.

Francesco Agus

Saltando a piè pari l’elenco di sofferenze, criticità e abbandono che piegano la Sardegna, il consigliere progressista ha trattato le tre rotture strutturali:

una sanità che impegna la metà delle risorse dell’intero bilancio regionale e cura peggio i propri pazienti;

una macchina burocratica ingessata che, in spregio dell’articolo 44 dello Statuto, in materia di delega agli enti locali, da quindici anni fa l’esatto contrario.

Accentrando funzioni che non concedono le giuste prerogative di tanti comuni. Impossibilitati a svolgere quanto loro dovuto;

il ruolo del Consiglio Regionale, depauperato nel suo ruolo naturale di legiferare in un ventaglio di materie più ampio delle altre regioni.

Ricordando all’assemblea la totale assenza di rapporti fra Regione e Stato,

Francesca Ghirra, moderatrice negli interventi, ha avviato i contributi dei relatori.

Rappresentanti le varie anime della coalizione di centro sinistra.

Un’alleanza impegnata a vincere le prossime elezioni regionali.

Nel segno di unità e coesione che possa realizzare “una idea di Sardegna per i prossimi dieci anni.”

Il monito di Piero Comandini, segretario regionale PD, sostiene l’unità nel percorso.

Piero Comandini

Sollecitando una “foto di famiglia aperta” da fare subito per essere “inclusivi in una coalizione di speranza”.

In sintonia il senatore M5S Ettore Licheri.

Ettore Licheri

Il coordinatore regionale pentastellato ricorda il compito più arduo di riportare al voto il 40/50 per cento degli elettori – disertori alle urne – per continuare a vivere in Sardegna.

Luciano Uras, pone una condizione sui valori rispetto agli interessi. Evidenziando il discrimine che fa la differenza con la destra.

Luciano Uras

E’ la voce di Maura Curridori, giovane portavoce di Unicaralis, la neonata associazione studentesca universitaria, a suscitare l’interesse più urgente e innovativo.

Maura Curridori

Nelle attese del popolo universitario isolano, alle prese con enormi difficoltà. Non ultima, la perdurante inagibilità della mensa universitaria.

Una quaterna di contributi, accomunata da importanti esperienze istituzionali, innalza lo spessore politico nel contesto insulare sardo.

Paolo Maninchedda propone una riflessione profonda sulle pregresse esperienze politico istituzionale dell’area progressista.

Paolo Maninchedda

“La politica che cerca il consenso carezzando i vizi” non è compatibile con una questione morale. Ancora non compiuta in Sardegna per un paventato partito democratico sardo di ampia partecipazione inclusiva. Sul modello dei democratici d’oltreoceano.

Simone Pinna

Simone Pinna e Gianfranco Satta riportano i casi virtuosi di Porto Flavia (Iglesias) e delle comunità energetiche, nuove scommesse per un ipotesi di reale benessere nell’isola.

Gianfranco Satta

“Esiste una questione sarda. Una storia lunga”.

Renato Soru scalda la platea con un pensiero nuovo. Diverso dalle parole d’ordine del passato. In un momento dove la Storia vede incastrarsi scenari diversi”.

Renato Soru

I riferimenti alle intelligenze artificiali, la visione di una Sardegna diversa, permeata dall’energia del cervello, dalle potenzialità del sapere , dal pensiero laterale, cozza irrimediabilmente con il più alto abbandono scolastico di qualsiasi altro luogo.

In Italia e in Europa. Un analfabetismo di ritorno che non continui a generare povertà per il futuro.

Renato Soru

In continuità l’epilogo di Massimo Zedda con l’auspicio di un imminente “campo serio” più che largo. Aperto senza pregiudiziali a tutte le forze democratiche in antitesi alla destra imperante. Un compito non proprio semplice, considerato la paventata inclusione di gruppi politici (IV e Azione) che, sulla ribalta nazionale, hanno manifestato dinamiche non proprio compatibili – per usare un eufemismo – alle alleanze di ampio respiro nel ”fu campo largo”.  

Massimo Zedda

L’assise cagliaritana ha inaugurato – in ogni caso – iniziative dialoganti nell’arco ampio del centro sinistra. Manifestazioni che evolveranno in un percorso che non significhi o trasmetta la percezione di un mero cartello elettorale.

Una serie di incontri, che in un tempo ragionevole, conduca alla necessaria sintesi.

Che possa esprimere, in base al programma, anche il soggetto chiamato alla candidatura di governo per la prossima giunta regionale sarda.

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