Generiamo parità. Sassari in campo sulle pari opportunità di genere.

Ass.Pol.Sociali M.Spanedda

L’auditorium gremito di donne è il primo effetto che cattura il colpo d’occhio alla Camera di Commercio di Sassari nel pomeriggio estivo del trentuno maggio. La maggioranza bulgara rosa segnala e conferma la necessità di un seminario che insiste con norme complesse e apparentemente monotone nel nostro quotidiano vicino e lontano.

“Violenza di genere e territorio di Sassari”, così recita il titolo della conferenza che condivide con la cittadinanza gli sforzi comuni di scuola, amministrazione municipale e altri soggetti privati per contrastare con più iniziative in campo le discriminazioni di genere e tutti i comportamenti che ne derivano sino alle conseguenze più gravi ed estreme, nella maggioranza dei casi ignorate ai più.

Una serie di relazioni presentate da psicologi, insegnanti, studenti e moderate dall’assessora alle politiche sociali del comune di Sassari, Monica Spanedda, ha informato l’attività e le importanti ricadute di due progetti cittadini solidali e convergenti negli obiettivi: il progetto Aurora e “Generiamo Parità”.  Illuminanti le introduzioni di Antonella Polo, referente per l’ufficio scolastico territoriale della provincia di Sassari con Elvira Useli, presidente nella commissione pari opportunità al comune di Sassari. La Polo ha ricordato tutti gli strumenti didattici in essere, utili a destrutturare gli stereotipi sessisti che continuano a inficiare sogni e attese degli studenti, spesso prigionieri di pregiudizi radicati che ne condizionano le scelte. L’avvocata Useli ha evidenziato le iniziative già promosse a Sassari per avviare un cambiamento culturale in linea con la Convenzione di Istanbul che con l’articolo quattordici riconosce alla scuola un “ruolo prioritario per la parità di genere” in contrasto a ogni forma di violenza. Senza tralasciare l’articolo diciassette che nella stessa convenzione prescrive linee ben chiare per gli organi d’informazione nella narrazione della violenza di genere. In quest’ambito i lavori teatrali e i laboratori cinematografici sviluppati in tutte le scuole superiori cittadine costituiscono un presidio strategico nella formazione dei giovani.

Da dx: R.Pinna P.Demartis M. Spanedda

I primi diciotto anni del “Progetto Aurora” sono stati analizzati in due distinti ed efficaci interventi condotti dagli psicologi Rossella Pinna e Paolo De Martis, entrambi promotori del centro omonimo, nato nel 2000 grazie all’intento di vari comuni del territorio sassarese. Dal 2008 il progetto è gestito dal Consorzio di Cooperative Sociali “Andalas de Amistade” e finanziato con legge regionale 8/2007. Il progetto Aurora contrasta la violenza di genere con tre azioni coordinate nel supporto alle donne e ai loro figli: il CAV (centro anti-violenza); la casa di accoglienza protetta e uno sportello dedicato agli autori di violenza e maltrattamenti inaugurato nel 2014.

Un efficace approccio alla “percezione della violenza e gli stereotipi di genere” è stato condotto nella ricerca di De Martis realizzata nel 2016 su un campione di circa milleccinquecento studenti del primo e quinto anno delle scuole superiori cittadine.  

I riscontri, emersi con istogrammi digitalizzati e video proiettati in conferenza, mostrano punti salienti e contrastanti in un percorso di crescita ancora articolato e complesso. Dove il confronto fra ragazzi, famiglie e insegnanti segnala la necessità di lavorare senza sosta su questi obiettivi sin dalla scuola primaria. Concetti illuminati nelle esperienze di Laura Neri, insegnante nella scuola primaria e Laura Torre, studentessa del terzo anno al Liceo Scientifico Giovanni Spano.

Laura Torre, studentessa

Proprio nella fascia infantile emergono le criticità più dure. Lo psicologo Agostino Loriga e l’educatrice Luana Mulas chiudono gli interventi trattando l’ascolto dei minori vittime di violenza assistita. In questi intenti si muove il progetto editoriale “Piccolo orso scopre l’Aurora”, distribuito da Carthusia, editore da sempre sensibile e specializzatosi nel linguaggio dei piccoli lettori, realizzato da Emanuela Nava e Paola Giordo con le illustrazioni di Svijetlan Janakovic. Il libro è uno strumento attivo nei progetti di Andalas de Amistade, efficace proprio nella ricerca e nella cura delle giovanissime vittime. L’esperienza sassarese si dimostra un laboratorio valido, facilitato da politiche d’inclusione e un dialogo istituzionale fra i vari soggetti coinvolti (A.S.L., Tribunale, Scuola, Forze dell’Ordine, Amministrazione Regionale e Municipale) irrinunciabile.

Agostino Loriga – Monica Spanedda

Lo sviluppo e la comunicazione di questa cultura scientifica sulle modalità di relazione non sono di semplice attuazione. Le implicazioni politiche sono inevitabili come spesso le contrapposizioni ideologiche.

L’esecutivo di governo nazionale che nasce in queste ore con le esternazioni di alcuni esponenti su deleghe fondamentali (in altri paesi U.E.) come famiglia e pari opportunità, non appaiono incoraggianti per lo sforzo e il lavoro di tanti professionisti estranei all’agone politico, soprattutto ancor di più per le troppe migliaia di cittadine e cittadini relegati a sofferenze ed emarginazioni non degne di un Paese Civile.

 

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